Il bilancio di sostenibilità

a cura della Dott.ssa Valeria Luongo

Il Bilancio di Sostenibilità è un documento non finanziario obbligatorio o facoltativo utilizzato dalle aziende e organizzazioni per rendicontare e comunicare in modo trasparente gli impatti del proprio lavoro su ambiente, società e governance (c.d. criteri ESG). I criteri ESG sono fondamentali per valutare l’impatto di un’azienda sulla società intesa in termini etici e di sostenibilità aldilà dei risultati finanziari. Le aziende sensibili ai criteri EGS che attuano quindi politiche in queste tre dimensioni tendono a creare valore a lungo termine e ad essere più interessanti e affidabili agli occhi degli stakeholder esterni. I potenziali benefici derivanti dall’applicazione dei criteri ESG sono molteplici. In particolare, favoriscono l’accesso al credito poiché le aziende che dimostrano sensibilità verso la sostenibilità possono attirare investimenti e ottenere finanziamenti con maggiore facilità, contribuiscono poi a costruire una reputazione positiva per l’azienda e i clienti/consumatori e non da ultimo, i fornitori dimostrano una crescente sensibilità verso le pratiche sostenibili e preferiscono fare affari con aziende responsabili.

La normativa di riferimento per il Bilancio di Sostenibilità è la Corporate Sustainability Reporting Standard Directive, ovvero la Direttiva (UE) 2022/2464, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 16 dicembre 2022 è entrata in vigore il 1° gennaio 2023. Questa direttiva amplia la responsabilità delle imprese in tema di economia sostenibile. In particolare, l’Italia ha 18 mesi dalla pubblicazione della norma per adeguarsi alla nuova Direttiva. Nel frattempo, si fa riferimento al D. Lgs 254/2016.

A partire dal 2024, il Bilancio di Sostenibilità diventerà obbligatorio per tutte le aziende, senza distinzione tra quelle quotate in borsa e quelle non quotate, purché abbiano più di 250 dipendenti, un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro e un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.